EDITORIA: DI GIOVANNI, CRISI PROFONDA, SUBITO RIFORMA PRESENTATO RAPPORTO 2010 SU INDUSTRIA ITALIANA DEI QUOTIDIANI (ANSA) - ROMA, 23 GIU - "Non può essere rimandato oltre un intervento organico di ridefinizione dei nuovi equilibri dell'industria editoriale e di riforma dell'intero settore, che punti a preservare l'informazione di qualità, anche attraverso un'equa redistribuzione di costi e ricavi tra i vari attori del processo di produzione-distribuzione delle notizie, in un'ottica di sostegno e riequilibrio del sistema". Ne è convinto Alberto Di Giovanni, presidente dell'Osservatorio tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione 'Carlo Lombardi', che ha illustrato oggi il Rapporto sull'industria italiana dei quotidiani, intervenendo alla tredicesima conferenza Wan-Ifra organizzata in collaborazione con Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) e Asig (Associazione Stampatori Italiana Giornali). Il presidente dell'Osservatorio ha sottolineato che "la crisi economica mondiale che si è scatenata nell'ultimo trimestre del 2008 ha amplificato tutta una serie di nodi strutturali che nel nostro Paese l'industria editoriale da sempre sopporta: la scarsa propensione alla lettura di ampi strati della popolazione, le distorsioni del mercato pubblicitario, la rigidità del sistema distributivo, la scarsa efficienza dei servizi postali". Ma per De Giovanni "nessuno di questi nodi è stato risolto, anzi il contesto si è ulteriormente appesantito". Il Rapporto si interroga su come sia possibile preservare un giornalismo di qualità, costoso ma indispensabile in democrazia, in un contesto nel quale il tradizionale modello di business dell'impresa editoriale è entrato in crisi. In attesa di nuovi paradigmi, Di Giovanni indica la difesa del prodotto editoriale, della remunerazione degli investimenti, della tutela della proprietà intellettuale e della redistribuzione delle risorse quali problemi cui trovare urgente soluzione, anche con l'aiuto del Governo. (ANSA).